"Non siamo davvero solisti nemmeno nella nostra vita, ma la scena di un dialogo a più voci, tutte, purtroppo, forse, dello stesso valore".
( Göran Tunström )


sabato 29 agosto 2009

Sensibili? No, incazzati!


Ecco, è questa la reazione che aspettavo, bisogna agire subito fino a quando la carne al fuoco è ancora calda.
C'è bisogno di visibilità, di mettere bene in testa a certe persone che non siamo un'entità astratta ma cittadini come tutti gli altri, con i nostri pregi e difetti, con le nostre piccole vite fatte di atti e gesti quotidiani, lavoro, studio, sentimenti, famiglia e quant'altro. Che non risaliamo dalle catacombe come dei vampiri solo per cercare dei nostri simili ma che viviamo una vita completa e vorremmo che fosse qualitativamente migliore di quella che è ora.
Ecco, credo che un tipo di reazione simile porti molto di più che mille proteste pseudo-autorevoli espresse tramite comunicati stampa che vengono semplicemente cestinati e ignorati dai più.
Renderci visibili al punto di diventare ovvi  quotidiani e assodati, e non più diversi solo perché insoliti, anonimi o non convenzionali o per tranquillizzare l'animo dei più pavidi che preferiscono sempre pensare che il diverso sia sempre l'altro-sconosciuto. Essere talmente presenti al punto di non poterne più di vederci ovunque e di accettare alla fine di concederci i diritti che ci spettano pur di avere una tregua.
Utopia? Forse, ma sempre meglio di una reazione a scoppio ritardato come certe proteste in quel di ottobre quando ormai gli italiani, sempre veloci a dimenticare, non capirebbero di che cosa ci si lamenta.
Ho deciso di scrivere questo post perché mi sono reso conto che per molte persone silenzio significa assenso, perché molti credono che a lamentarsi siano soltanto quattro gatti sfigati che non hanno niente di meglio da fare, perché per queste persone se non sei visibile e se non ti fai sentire semplicemente non esisti.

venerdì 14 agosto 2009

scarpette gialle









Sarà che fa caldo ed è faticoso tenere i vestiti addosso, sarà che con l'estate mi scatta questa voglia di movimento, di uscire all'aria aperta pur non amando particolarmente l'allenamento outdoor.
Chissà, magari con un paio di scarpine gialle e un compagno di corsa così, potrei prendere in considerazione le gioie faticose dello jogging.

Foto di David Ellingsen per Adidas

sabato 8 agosto 2009

frammenti di quotidianità

Che giornata insulsa, un'afa che ti avvolge fino al midollo e fuori un cielo così, come dire, insulso, a sprazzi azzurro spento, a sprazzi nuvole come panna smontata color grigio topo. Mi alzo tardi finalmente, dopo settimane di levatacce avevo voglia di una lunga dormita mattutina, ma l'umore non è dei migliori, è così, come il resto, insulso. E' tardi ormai per la colazione e ancora presto per il pranzo, rimando a più tardi il pasto sul genere "colazione in vacanza": ciotola enorme di macedonia di frutta fresca, yogurt greco addolcito con miele d'acacia e poi spruzzato abbondantemente di polvere di cannella, uno o due muffins dei miei, quelli buoni e poco calorici. Ma questo dopo, prima devo fare un po' di pulizie, riordinare libri e riviste sparsi per la casa, caricare la lavatrice, scaricare la lavastoglie, uff, la vita di una casalinga non ha mai fine, con comodo comunque, tanto non aspetto nessuno e se dovesse arrivare farà da bersaglio allo spazzolone. Prima però devo fare un po' di addominali, che non sia mai che mi dimentichi che poi loro se ne approffitano e si allargano anche dove non dovrebbero. Certo che oggi fare il riscaldamento è dura, ma non posso mica fare gli addominali a muscoli freddi. Unoduetre dieci in avanti, unoduetredieci a destra, quanto li odio gli obliqui, unoduetredieci a sinistra, poi ancora in avanti e indietro, a forbice a spirale e a rottura di coglioni ma alla fine arrivo a cento.
Controllatina allo specchio, sì!, può andare, ma quando farà più fresco devo fare qualcosa per i glutei perché con tutto il tempo che ho passato seduto davanti al pc negli ultimi mesi la forma e soprattutto la posizione non è esattamente dove la vorrei. Diversamente da Poto, che a furia di rincorrere l'automobilina del suo bello ce li ha sù in mansarda, i miei sono finiti giù in cantina; Ma devo trovare un'alternativa alla corsa, quella proprio non mi piace, magari vado al centro fitness qui vicino, ho visto nel flyer che tengono anche un corso di pilates e quella fanatica della palestra che corrisponde al nome di My_sister_Bannet media dice che , "diversamente da altri centri,ci sono pure i macchinari originali". Sì, credo si possa fare, e poi è vicino così ci vado in bici e tiro sù un po' anche il tono dei muscoli delle gambe.

Ore 13.30 circa, suona il cellulare, il numero è quello degli avi di casa Bannet.
-pronto, sono la mamma, volevo ricordarti che domani facciamo la festa per il compleanno di papà, vedi di non fare il solito uccel di bosco che si dà alla macchia!
-Chi ci sarà?
-Ci saranno tutti!
-Tutti chi?
-Come chi?, noi, i soliti. Comunque io sono un po' stanca, non ho voglia di preparare tante cose, roba fredda, panini, focaccine macedonia. Poi pensavo di fare il tiramisù calssico e quello alle fragole, la torta brasiliana, due crostate con crema alla vaniglia e frutta, il dolce a quadrotti che piace a tutti, che dici preparo anche dei bignè al cioccolato? o è meglio che prepari anche qualche torta salata? e poi mi devo ricordare della sopressa e dello speck che ho fatto mettere sottovuoto.
-Ma quanta roba fai, neanche dovessi sfamare un battaglione!

e qui mi fa un elenco lungo come l'anno della fame, parenti, amici, conoscenti, ex colleghi, infiltrati vari.

-Ecco, ora mi sono ricordato perchè non mi piacciono queste cose.
-Sei sempre il solito, vedi invece di non arrivare troppo tardi altrimenti non ci trovi più molto.
-Ecco sì, arriverò sul tardi, giusto per un saluto.
-Va beh, terrò da parte qualche pezzo di torta per te nel frigo.
-Ciao mamma
-Guarda che ti aspetto!

Vediamo un po' cosa dice il meteo per domani, se è bello vado al mare.

Ecco, a proposito di compleanni, in questi giorni c'è stato anche il primo di questo blog e me ne sono accorto soltanto perché ho controllato dei vecchi post.
Io non li conto mai gli anni, soprattutto i miei, e quando qualcuno mi chiede l'età ci devo sempre pensare un momento: è la cosa bella di questo pseudo-alzheimer, ricordarsi di avere sempre 27 anni e dimenticarsi gli altri.

mercoledì 5 agosto 2009

vampiri e carrelli


Umore grigiofumo, passo dal commercialista dopo essere prima stato in banca a litigare, ehm, a trovare un accordo su alcune questioni di insoluti altrui, entro nell'ufficio mansardato con vista aperta sul cielo, condizionatore a palla e lui lì, abbronzato e raggiante che fa ticchettare i tasti del pc.
"Ciao Asa_Ashel, come stai ?"
"Ho avuto giorni migliori, oggi almeno c'è un bel sole".
"Non basterà a renderti più allegro quando andrai via da qui".
(...) pausa con relativo innalzamento di calore.
"Sputa il rospo bieco assassino, quanto sangue devo versare questa volta?"

"Allora, ci sarebbe la rata INPS, il versamento dell' iva trimestrale, due rate delle tasse e forse qualche piccola quisquilia per quella rata pagata in ritardo di cui ti avevo accennato".
"E se io volessi ribellarmi a tutto questo?"

Ecco, adesso sapete perché io odio il mese di Agosto.

Per tirarmi su passo all'Iper per la spesa mensile, approffitto della pausa pranzo così trovo poca gente e posso leggere in santa pace le tabelle caloriche degli alimenti che mi appresto a mettere nel carrello: che letture entusiasmanti, mi diverto un mondo a fare la parte dell'intellettuale che cerca tutte le tracce di elementi sospetti negli alimenti, è come essere immersi nella lettura di uno spy-story dai contorni sempre incerti, dove devi cercare e raschiare bene sul fondo della lista per scoprire dove si nascondono quei farabutti dei grassi, oppure quegli spiritosi degli zuccheri aggiunti, e non parliamo poi di quegli essere subdoli chiamati aromi e basta, quelli naturali sono in via di estinzione e sempre più raramente li si trova tra i protagonisti.
Così mentre passo per le corsie con il mio carrello della spesa ragionata, che nonostante questa allure intellettuale ha sempre qualche rotella ribelle che non ne vuole sapere di rigare dritta, lo so, è quella perfida della crema valentina bicolore, 7500 calorie a grammo che lo chiama a sè come una sirena con i marinai nei tempi antichi, incrocio spesso altri carrelli come dire, improvvisati, pieni colmi di bontà a cuor leggero, si come no, ti slarghi solo a scartarla quella bontà, e di strane cose molto colorate, molto profumate molto, insomma, troppo per non destare sospetti nell'ammazza calorie che è in me.
Fare la brava massaia è un lavoro duro e fare la spesa è un'arte che si impara e si affina poco a poco e sono sicuro di essere sulla buona strada per diventarlo. Certo, una cosa non mi so ancora spiegare, com'è che entro per fare la spesa e quando esco sembro uscito da una libreria?
Questi Iper pieni di tutto, mi confondono sempre.

Il post è piuttosto balordo, lo so, ma dopo tutto il sangue versato oggi non ho forze per fare di meglio.