"Non siamo davvero solisti nemmeno nella nostra vita, ma la scena di un dialogo a più voci, tutte, purtroppo, forse, dello stesso valore".
( Göran Tunström )


sabato 29 agosto 2009

Sensibili? No, incazzati!


Ecco, è questa la reazione che aspettavo, bisogna agire subito fino a quando la carne al fuoco è ancora calda.
C'è bisogno di visibilità, di mettere bene in testa a certe persone che non siamo un'entità astratta ma cittadini come tutti gli altri, con i nostri pregi e difetti, con le nostre piccole vite fatte di atti e gesti quotidiani, lavoro, studio, sentimenti, famiglia e quant'altro. Che non risaliamo dalle catacombe come dei vampiri solo per cercare dei nostri simili ma che viviamo una vita completa e vorremmo che fosse qualitativamente migliore di quella che è ora.
Ecco, credo che un tipo di reazione simile porti molto di più che mille proteste pseudo-autorevoli espresse tramite comunicati stampa che vengono semplicemente cestinati e ignorati dai più.
Renderci visibili al punto di diventare ovvi  quotidiani e assodati, e non più diversi solo perché insoliti, anonimi o non convenzionali o per tranquillizzare l'animo dei più pavidi che preferiscono sempre pensare che il diverso sia sempre l'altro-sconosciuto. Essere talmente presenti al punto di non poterne più di vederci ovunque e di accettare alla fine di concederci i diritti che ci spettano pur di avere una tregua.
Utopia? Forse, ma sempre meglio di una reazione a scoppio ritardato come certe proteste in quel di ottobre quando ormai gli italiani, sempre veloci a dimenticare, non capirebbero di che cosa ci si lamenta.
Ho deciso di scrivere questo post perché mi sono reso conto che per molte persone silenzio significa assenso, perché molti credono che a lamentarsi siano soltanto quattro gatti sfigati che non hanno niente di meglio da fare, perché per queste persone se non sei visibile e se non ti fai sentire semplicemente non esisti.

8 commenti:

  1. Sembra che ci siano tutti i presupposti per fare qualcosa di "innovativo" (almeno per questo paese), che non sia il solito pride estivo. Certo... ho già visto date differenti... qualcuno si riunisce il mercoledì (email ricevuta stamattina dall'Arcigay) e qualcuno il venerdì (le fiaccolate spontanee). Insomma, cominciamo bene! Comunque, noi venerdì andiamo alla fiaccolata. Se ci mandi una tua foto a figura intera e in alta qualità stampiamo la tua immagine in scala 1:1, l'attacchiamo a un cartoncino e ti portiamo alla manifestazione.

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  2. Avete perfettamente ragione ad essere incazzati.
    Anzi ABBIAMO ragione per essere incazzati.
    Questo clime mi disgusta e dovrebbe disgustare qualsiasi cittadino "a mente libera".
    Un'Italia retrograda e violenta è schifosa per tutti, non solo per coloro che sono sotto attacco.
    Un abbraccio :*

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  3. Scusate se pur facendo parte del movimento non riesco ad avere tutto il Vostro entusiasmo e la Vostra fiducia. Si, c'è di positivo tutta questa energia e questa voglia "farsi vedere" che sposo appieno, ma continuo anche a vedere e leggere di un pseudo movimento Lgbt che troppo, troppo spesso dimentica una lettera per strada, la 'T'!
    Se l'è dimenticata quando la sua delegazione se n'è andata da Fini e continua a dimenticarsene in gran parte dei comunicati stampa e inviti. Decisamente non un segno di grande sensibilità verso gli atri componenti del movimento per i quali, non lo dimentichiamo, l'Italia detiene il triste primato come numero di persone trans assassinate. Eppure se ne legge poco, sia nei media (e passi tanto c'è poco da fare) ma soprattutto anche tra noi e questo, obiettivamente, dispiace!
    Ciò nonostante un grande e sincero in bocca al lupo per ogni iniziativa che porti visibilità alle Vostre istanze ;)

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  4. @Chit
    concordo con quanto hai scritto, e la cosa peggiore è che di questa dimenticanza non è colpevole solo il movimento "istituzionale", ma anche molte persone che appartengono al variegato mondo Lgbt. Sono perfettamente consapevole del livello di intolleranza e ostricismo che pervade molti gay da questo punto di vista, ed è la perfetta cartina di tornasole dell'humus culturale in cui viviamo e la spia di una non accettazione di sè, perché quando sia vuole distogliere l'attenzione dal proprio modo di essere si punta il dito verso chi è più visibile che troppo spesso, purtroppo, paga per tutti gli altri.

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  5. Riflettevo su questo proprio ieri sera. Di fattto il grande merito culturale del movimento glbt è quello di avere tentato di difendere non solo le preferenze sessuali dei propri componenti ma, in generale, la libertà degli individui di essere quello che si sentono di essere, in grande spirito di libertà e rispetto. Questa è una parte della "cultura" glbt che viene spesso messa in discussione, ad esempio quando si chiedono pride più sobri, che, di fatto, significa dire più conformi a un certo standard. Forse sarà verò che un pride più sobrio può raggiungere meglio il suo obietti, ma certamente tradisce quanto scritto sopra.

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  6. @Spa
    controlla la posta, scusa il ritardo.

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