Mi preme segnalare questa notizia che mi coinvolge molto, perché, dopo che l'argomento ha infiammato gli animi delle persone e della politica a causa del caso Englaro, le cose sono un po' cadute nel dimenticatoio, ma ci sono persone che continuano a lottare attraverso le vie legali per difendere i diritti di tutti e fare in modo che la legge sul testamento biologico oggi incagliata al Senato non calpesti alcuni diritti fondamentali.
Con la sentenza n.8560/09, il Tar del Lazio si pronuncia sul ricorso presentato dal Movimento difesa dei Cittadini contro l'ordinanza Sacconi emanata lo scorso anno, e di fatto boccia la legge sul testamento biologico come fino ad ora approvata alla Camera.
"Il paziente vanta una pretesa costituzionalmente qualificata di essere curato nei termini in cui egli stesso desideri, spettando solo a lui decidere a quale terapia sottoporsi", e ancora, "si tratta di questioni che coinvolgono il diritto di rango costituzionale qual è quello della libertà personale che l'art. 13 qualifica come inviolabile".
La volontà del paziente prevale su tutto, sia che la si esprima a voce sia che sia espressa per iscritto o per altre vie.
Qui potete trovare un link con ulteriori dettagli anche da un punto strettamente tecnico-giuridico dove si spiega perché la sentenza avrà peso nel definire incostituzionale la legge ferma al Senato.
Purtroppo va notato che un Ministro della Repubblica ha poi replicato a questa sentenza in un modo che fa chiaramente pensare che, secondo lui, la libertà personale è implicitamente circoscritta a alcune (poche) cose. E la (propria stessa) vita, come ci insegna Benedetto, non sembra essere una di queste.
RispondiEliminaPoveri noi (una volta di più).
(ci fai piacere che vederti risorto. L'hai ricevuta la nostra ultima email?)