"Non siamo davvero solisti nemmeno nella nostra vita, ma la scena di un dialogo a più voci, tutte, purtroppo, forse, dello stesso valore".
( Göran Tunström )


domenica 7 giugno 2009

consultazioni europee e dintorni


Domenica dedicata in parte al lavoro, anche se avevo previsto e sperato di passare diversamente il mio tempo, ma tant'è, una serie di eventi mi hanno impedito di seguire i programmi che mi ero imposto. Ieri pomeriggio, tra le 15.30 e le 16.00 in questa zona si è scatenato un violento temporale con il suo carico di pioggia, grandine e vento. Ad appena 4 chilometri da casa mia il tutto si è concentrato in una tromba d'aria che ha provocato dei danni enormi alle abitazioni, alle aziende e all'ambiente, con case scoperchiate, alberi d'alto fusto strappati da terra e fatti volare chissà dove, capannoni aziendali e aziende agricole dove a mala pena hanno tenuto le strutture murarie, vetri infranti alle finestre, cartelloni stradali spazzati via dal vento, pannelli fotovoltaici spariti chissà dove. La scena che si presentava dopo pareva quella che si vede in seguito ad un bombardamento, i feriti sono 28 tra cui una signora piuttosto grave colpita da un palo di cemento, 250 circa le persone che hanno dovuto lasciare la casa perchè non agibile. Tutta la zona ha risentito indirettamente del maltempo, con l'energia elettrica che andava e veniva.
Io lavoro soprattutto con dati telematici quindi senza corrente elettrica posso fare poco, per questo ieri ho deciso di staccare prevedendo di finire questa mattina. Non avevo considerato però che avrebbero staccato la fornitura di energia in tutta la zona per ripristinare probabilmente una serie di collegamenti in sicurezza, e fino alle 13.30 circa non ho potuto fare niente, nemmeno scaldare l'acqua per il the o cucinare gli spaghetti con verdure e gamberetti come avevo previsto.
Avrei potuto nel frattempo andare a votare, ma non riuscivo a trovare la tessera elettorale, e non avevo nessuna voglia di raggiungere il centro storico per passare all'anagrafe a farmi dare una nuova copia, così, nell'attesa, ho fatto qualcosa che non facevo da tanto tempo, ho oziato un po', ho letto qualche rivista non troppo impegnata, ho mangiato yogurt e frutta fresca nel terrazzino di casa lasciandomi scaldare dal sole, senza fretta per finire, senza il pensiero a quello che avrei dovuto fare dopo. Ogni tanto fermarsi anche forzatamente fa bene.
Vedo passare un furgone dell'Enel e poco dopo ritorna la corrente a ricordarci quanto siamo dipendenti dalle cose in questo mondo evoluto che va sempre di corsa e si ferma solo quando si schianta. Mi metto al lavoro e finisco prima di quello che avevo previsto, è sempre così, quando hai la mente lucida e riposata riesci a fare le cose più velocemente e con meno affanni, devo ricordarlo più spesso. Faccio un giro per i blog che mi piace leggere, ma senza lasciare commenti, oggi non sono in vena anche se vorrei scrivere a Byb, a Gan a Poto a Rosa e non so più a chi altri, perdonatemi, non è che mi manchi la capacità di sintesi, ma quando scrivo sono come un fiume in piena e non finirei più, andando completamente fuori tema rispetto al post che leggo. Passo in rassegna anche qualche quotidiano online giusto per tenermi informato su quello che avviene fuori dal maniero e mi cade l'occhio sulla notizia che oggi convolava a nozze il Governatore della mia regione, il Giancarlo, al quale facevano da testimone due semplici amici, non proprio comuni cittadini, il Silvio e il Marcello: ho avuto un attacco di bile velenosa.
Ho buttato all'aria i cassetti e alla fine ho trovato la mia tessera elettorale, mi sono avviato alla circoscrizione per votare, dopo ovviamente essere prima passato per qualche minuto al reparto restauro, non sia mai che incontri l'uomo della mia vita e mi veda con un aspetto in sottotono, e poi volete negarmi il piacere di fare l'uomo del mistero che nessuno conosce (perché mi sono trasferito qui da qualche anno) e di cui tutti vorrebbero sapere? hahaha!
Come non notarle le comari del paesino che bisbigliano tra loro, e la coppietta locale di fidanzatini appiccicosi dove lui, probabilmente primogenito e cocco di mamma diplomato ragioniere ha l'incarico al seggio elettorale, e lei tutta gasata di fare l'ingresso in società come sua futura consorte , ovviamente con prossimo matrimonio religioso in pompa magna, che ostenta uno strato di fondotinta di cattiva qualità che sembra una passata di malta fine prima dell'intonaco sui muri. Mi guardano, zittiscono e vedi la nuvoletta sopra la loro testa che dice : "Chi è questo?, ma è gay?", per poi distogliere lo sguardo perché io sono uno che guarda i curiosi dritto negli occhi costringendoli a cambiare visuale, perché è evidente che contro uno sguardo con sopracciglia inarcate ad ala di gabbiano si sentono impotenti...hahaha !
Insomma ho fatto il mio dovere di cittadino e ho votato, evitando accuratamente tutti i nomi e i simboli del manicomio delle libertà e loro affiliati.

Cercando un'immagine da inserire in questo post ne ho trovato una molto divertente che illustra chiaramente cosa vorrebbero fare molte persone quando guardano le trasmissioni televisive che parlano dei risultati elettorali... eccola (notare anche il cane).

5 commenti:

  1. Il problema è che il dovere di cittadino lo si fa con sempre meno entusiasmo...

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  2. appena 4 chilometri!?...in effetti, quando ho saputo della tromba d'aria m'ero impensierito...

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  3. Ho avuto una stretta al cuore quando ho realizzato che la tromba d'aria ha devastato proprio quei posti lì, posti che come sai mi appartengono un po', ( o un po' tanto) come gli spaghetti con verdure e gamberetti.

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  4. Ooh...
    In trasferta ed isolata dalle comunicazioni, ho reallizzato l'accaduto solo dopo essere tornata nel Trevigiano.
    I nostri luoghi se la sono vista brutta, tu più dei miei però.
    Per il dovere elettorale... Si fa quel che si può, anche se devo dire che varcare la soglia delle mie vecchie scuole elemntari da elettrice mi da sempre una sferzata di fierezza e concede al mio incedere un pizzico di volontà in più.

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  5. Ho notato spesso che abbiamo bisogno dell'impedimento fisico per evitare di utilizzare i "benefìci" della vita moderna, almeno alcuni, salvo poi rallegrarci della situazione forzata, ma tornare alle vecchie abitudini appena possibile.
    Un po' come le "domeniche a piedi": tutti a dirsi quanto è bello camminare, quanto è brutto il traffico, salvo poi tornare, il lunedì, a prendere l'auto anche per andare a comprare il giornale, estremizzando.
    Carlo

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