Il matrimonio non è una battaglia tra diritti dei gay e diritti degli eterosessuali.
Il matrimonio è l'ufficializzazione pubblica di un impegno che due persone consenzienti prendono, uno nei confronti dell'altro, di fronte alla società, con la promessa di amarsi, rispettarsi, sostenersi e costruire un futuro di vita insieme.
Io non chiedo il diritto al matrimonio egualitario perché sono gay, lo voglio perchè sono un cittadino italiano chiamato a rispettare le regole e le leggi come tutti gli altri.
In cambio di questi obblighi però mi viene negata la possibilità di accedere al matrimonio soltanto perchè la persona che vorrei sposare è un altro uomo come me.
Non perché io abbia compiuto qualche reato nei confronti della società o abbia violato le norme che la regolano.
Soltanto perché io sono gay.
Questa si chiama discriminazione in base all'orientamento sessuale.
Non importa quanto ognuno di noi sia o no interessato ad usufruire della possibilità di accedere al matrimonio, perchè questo attiene alla sfera personale e riguarda una scelta.
Una scelta che, ad oggi, noi cittadini italiani GLBT non possiamo fare, perchè ci viene imposto soltanto un diniego.
Scegliere di non sposarsi ha un valore diverso dal non poterlo fare.
A qualcuno può sembrare una questione di poco conto, per me invece è basilare, perché se hai la certezza che quello che stai costruendo con la persona che ami è riconosciuto e tutelato come per tutti gli altri, cambia completamente l'approccio mentale sia delle persone direttamente coinvolte sia della società che ne partecipa. Con un effetto a catena su tutti gli ambiti della vita quotidiana.
pubblico anche qui questo bellissimo video che riguarda l'iniziativa "CONDIVIDILOVE".
http://condividilove.com/
Ciao Asa Ashel,
RispondiEliminache piacere ritrovarti qui, e con parole così semplici e chiare per una cosa così importante da rendermi difficile concepire come ci sia in Italia chi ancora non voglia capire.
Ho sposato Consorte proprio per poter vedere tutelato quel che abbiamo deciso di costruire insieme e l'averlo potuto fare con tanta facilità mi fa sentire un po' a disagio nei confronti di chi, cittadino di questo stato quanto me, non lo può fare, anche perché
non trovo convincenti le motivazioni che vengono solitamente portate a sostegno della negazione di tale diritto.
Non so dire se il matrimonio cambi davvero qualcosa nell'approccio da parte delle persone coinvolte, a me sembra rimasto tutto come
prima (ma credo che dipenda anche dal carattere degli interessati e, almeno nel mio caso, anche dall'aver convissuto prima).
Sicuramente cambia l'approccio della società, soprattutto nelle comunità piccole (dove comunque capita ancora che il matrimonio civile sia considerato un po' di serie B). A me piacerebbe però che il mio legame con un'altra persona venisse dagli altri valutato e giudicato per quello che è e che di buono può portare alla società, non per come abbiamo deciso di istituzionalizzarlo. Il fatto che siamo sposati dovrebbe avere importanza solo nel momento in cui chiediamo di usufruire dei diritti che ciò garantisce, perché in quel momento è giusto che ci assumiamo anche i doveri che comporta, ma credo di potermi permettere questo punto di vista solo perché il matrimonio tra etero è un diritto acquisito.
Ciao,
L.
Grazie per il tuo commento L.
Eliminaapprezzo sempre i tuoi interventi.
Credo di aver spiegato male un aspetto di quello che ho scritto. Non penso che le persone cambino dopo il matrimonio, o meglio, cambia sicuramente il modo in cui ci si rapporta nei confronti della persona che si è sposata.
Per gli eterosessuali è un po' difficile da comprendere, perché il matrimonio anche quando si sceglie di non usufruirne, è un diritto acquisito. A saldo di questo quindi gli eterosessuali sono liberissimi di immaginare un eventuale futuro costruito assieme ad un'altra persona, che poi le cose vadano diversamente è un altro paio di maniche.
Anche i gay possono fare questo, ma mettono sempre in conto che al momento non c'è nessun riconoscimento nè tutela, e tutto quello che progettano ha per questo motivo delle basi più instabili, come se da un momento all'altro tutto quello che si è costruito con fatica possa andare perso, non per una fatalità del destino, ma per una pignoleria di carattere burocratico.
Questa instabilità di base entra nei pensieri delle persone e, anche nolenti, le condiziona.
E non può altro che produrre pensieri monchi, mancanti di qualcosa.
E' da questo punto di vista che avrebbe importanza basilare un cambio legislativo nel campo del matrimonio, civile, egualitario.
Di quello religioso a me non interessa, ma accolgo solo con favore le aperture da questo punto di vista.
Ciao Asa Ashel,
Eliminaio credo invece di averti compreso e che sia stata io ad esprimermi male.
In tutto il discorso, anche sull'effetto che la tutela e la stabilità che il matrimonio garantisce
hanno sui rapporti all'interno della coppia che si sposa, era fondamentale l'ipotesi che io mi possa permettere il punto di vista che ho espresso perché il matrimonio tra etero è un diritto acquisito. Avrei dovuto scriverlo come premessa, non lasciarlo in coda.
Aggiungo che quel che ho scritto riguarda la mia personalissima esperienza, legata alla nostra situazione, a come siamo fatti noi, non vale chiaramente lo stesso per tutti gli etero che si sposano.
Quanto al matrimonio religoso, penso tu possa immaginare quanto interessi a me personalmente,
però mi piacerebbe che, in uno stato laico quale l'Italia dovrebbe essere, la mia scelta di un matrimonio civile fosse rispettata tanto quanto io rispetto quella altrui di un matrimonio religioso, ma non sempre ciò accade e io credo che questo influisca non poco sulla mancanza di una modifica legislativa in materia. Non è solo il potere temporale della Chiesa Cattolica che pesa in Italia - sul diritto al matrimonio per gli omosessuali, purtroppo, come in molti altri
ambiti, vedo davvero difficile un'apertura - è anche la mentalità delle persone che ancora ostacola il cambiamento e, per quanto si dica che la società civile sia più avanti della politica (ma ci vuol davvero poco nel nostro paese...),
ancora non lo è abbastanza, almeno in certi posti. Il problema è che per far cambiare opinione alle persone ci vuole tempo, mentre basterebbe davvero poco per modificare una legge, se solo chi ci governa avesse l'onestà intellettuale di ammettere che oggi in Italia non tutti i cittadini sono uguali di fronte a quella legge.
Spero di non aver portato nel discorso ulteriore confusione, visto che ultimamente con le spiegazioni non me la cavo granché bene...
Ciao,
L.
Sono ancora io, provo ad aggiungere una cosa, nel tentativo di spiegarmi meglio: non è detto che il fatto di sapere che ti potrai sposare impedisca che nascano pensieri monchi, che il fatto di sposarsi li elimini e che anzi non ne faccia nascere di altri; ma tutto ciò ha valenza solo sul piano personale, nulla toglie alla mia convinzione che sia necessario garantire uguale accesso a tutti al matrimonio, indipendentemente dalla scelta personale di esercitarne poi il diritto. E' necessario dal punto di vista ideale perché tutti devono godere di uguali diritti, dal punto di vista umano perché a sposarsi sono persone, che devono poter star bene senza discriminazione di sorta.
RispondiEliminaCiao,
L.
gli altri non lo sanno ma noi due abbiamo un fitto scambio di opinioni via mail, in questi commenti ci sono spunti interessanti che vorrei approfondire in un post dedicato perché possano avere la giusta visibilità. Grazie comunque per il contributo.
EliminaCiao, idee nitide e chiare, e come al solito espresse con precisione e senza veli di ipocrisia o accenni di livore. Condivido in pieno. E mi "agito" quando sento affermazioni come quelle della Chiesa che "sarebbe la distruzione della famiglia", quando invece aumenterebbe il numero di famiglie. Solo che di un genere che a loro non piace.
RispondiEliminaFelice di vedere che hai ripreso i contatti. Notevolmente felice. Quando vuoi scrivermi mi fa piacere.
Ciao Carlo, grazie del commento, sei sempre molto gentile, ti devo una mail di scuse, ho visto solo pochi giorni fa il tuo messaggio che si era perso in mezzo a tanti altri. Ci sentiamo in privato per aggiornamenti.
EliminaStraordinariamente felice che tu abbia ripreso a scrivere!
RispondiEliminaIn realtà, mentre tu seguivi me io non potevo fare altrettanto perché tu non scrivevi quasi più.
Potrò conoscerti, finalmente. :-)
Grazie del post, che condivido con un bel pensiero:
"Io sono contrario al matrimonio. Omosessuale o eterosessuale. Civile o religioso. Ma proprio per questo non vedo l'ora che gli omosessuali possano sposarsi. Perché solo allora sarò libero di condurre la mia battaglia culturale e ideale. Oggi il loro non-diritto mi toglie il diritto di parola. Non possiamo combattere una cosa che a qualcuno è ingiustamente negata."
P.G. Paterlini, Matrimoni gay.
ps: il video è molto bello - e la cosa più emozionante e buffa insieme è che uno dei ragazzi è il mio primo fidanzato! :D
carissimo Amedeo, la voglia di scrivere purtroppo è andata in parte persa, poi mettici in conto blogspot che nell'ultimo anno mi ha fatto dannare ogni volta che saltano le impostazioni riducendo ancora di più la possibilità di un nuovo scritto.
EliminaMa sento nell'aria la voglia di riprendere, non so in che modo e con quali argomenti ma non me ne voglio fare un problema, il blog è nato come uno spazio da condividere scrivendo di me e di tante altre cose senza seguire un tema troppo assodato o scontato, un po' in libertà, e vorrei continuarlo così.
Tu però con il tuo commento mi hai messo una curiosità addosso su chi sia il tuo ex, non si fanno queste dichiarazioni impudentemente, ché scateni la bionda svalvolata che è in me sempre in vena di atmosfere da "casco da parrucchiera".
NOn si può! XD
EliminaIndizio: il Sergio Muniz nostrano ;)
Bentornato!
Dopo secoli finalmente sono riuscito a riaccedere al blog, tra il cambio di passaword e le impostazioni che saltano di continuo ogni volta fatico di più, o forse, semplicemente, sto rincretinendo di brutto.
RispondiEliminaquesto per scusarmi di non aver risposto a chi ha lasciato un commento.