"Non siamo davvero solisti nemmeno nella nostra vita, ma la scena di un dialogo a più voci, tutte, purtroppo, forse, dello stesso valore".
( Göran Tunström )


lunedì 15 settembre 2008

aromi e fragranze

Oggi ho voglia di arancio, caldo, pieno, luminoso , di profumi capaci di avvolgermi e di insinuarsi nel ricordo delle mie narici .
Ho dormito a lungo , ho lasciato che la luce filtrasse per molto tempo tra le fessure , fino a distinguere tutti i dettagli dei mobili , le cuciture delle lenzuola .

Mi piaceva guardarti quando dormivi accanto a me ,gli occhi chiusi , un po' strizzati , la piega del viso attorno alle labbra accentuata , come un bambino quando afferra forte un oggetto e non lo vuole lasciare , seguivo con le dita la curva del tuo profilo , piano piano per non svegliarti ,e poi soffiavo dolcemente verso le tue palpebre , sentivo il calore del tuo corpo e avrei voluto abbracciarti forte per non perdere nemmeno un alito di quel tepore , ma mi trattenevo per non svegliarti, perchè tutto durasse più a lungo . Tu in tutto questo mi aiutavi, perchè farti alzare era sempre un' impresa . Soltanto una volta hai voluto alzarti prima del solito , per fare colazione, perchè c'erano quelle "briochine nuove al cioccolato" e le volevi assaggiare assolutamente . Mi guardavi sorridendo birichino ed io non riuscivo a stare serio .

Non amo molto cucinare , non amo molto mangiare , non è di cibo che ha fame la mia mente e solo in alcuni casi sazia i miei sensi : mi piacciono molto i dolci .
La cucina è pulita, ieri l'ho tirata a lucido, i pavimenti profumano di bergamotto , il legno dei mobili odora di cocco nella nota di testa e di mandorla nel cuore centrale , le parti in acciaio sono splendenti , acqua bollente e aceto e diventano uno specchio .

Tu amavi molto cucinare, e ancora di più mangiare , piano piano ti sei impossessato della mia cucina e l'hai fatta tua , a me la cosa non dispiaceva affatto , eri molto bravo , ma non stavi proprio attento , il piano cottura sembrava sempre un campo di battaglia pieno di frammenti di cadaveri sparsi ovunque , tu davanti a spadellare , io dietro con la spugnetta a pulire , ad ognuno il proprio ruolo .

Ho voglia di fare un dolce , c'è un nuovo stampo per muffins in silicone lì nel cassetto , ha una bella forma invitante , ha 6 scomparti ed è di un bellissimo color arancio , come la mia giornata , come la parete che ho fatto dipingere da fondo per la libreria bianca in ufficio .
Bianca come la farina 00 , come il lievito, lo zucchero, il pizzico di sale , ed è curioso notare quante gradazioni di bianco ci sono quando le metti vicine tra loro, quanto impalpabile diventa la farina quando la passi al setaccio , quanto si insinui tra le narici e la gola la polvere di zucchero .
Mescolo tutti gli ingredienti secchi tra loro, in questo modo non si formeranno grumi , " nessun nodo verrà al pettine, perchè saranno già stati sciolti prima ".
Oggi ho voglia di arancio e di tutte le sue sfumature così prendo un uovo, lo frusto fino a dissolverlo in un giallo pieno, lo ammorbidisco con dello yogurt al limone con quella punta acidula meravigliosa , lo schiarisco con un po' di latte per poi riaccenderlo di colore con della buccia d'arancia grattuggiata lasciando che le essenze volatili mi inebrino la mente e poi rendo fluido il tutto con dell'olio di semi di girasole .Ecco, questa bellissima crema color del sole si fa scendere gentilmente nella polvere bianca, si mescola piano ma con decisione , si uniscono gli elementi come se fosse un' unione indissolubile di corpi e anime , di sapori, aromi e fragranze .
Non è ancora finita, l'arancio vuole la sua parte e vi entra in tutte le sue sfumature con piccole scaglie di carote grattuggiate , profumate e fresche ,si lascia scendere nella pasta come una cascata colorata e si mescola bene .
Due cucchiai colmi in ogni stampo , mai fino all'orlo , perchè il composto crescerà, salirà il più possibile per espandersi come una corolla di un fiore che si apre , con tutti i suoi colori, con tutti i suoi profumi .

Un giorno ho scoperto quanto fosse appagante preparare muffins: per la mente ,sono poco impegnativi e ti permettono di estraniarti facilmente dai pensieri che ti assillano; per i sensi , ti lasci avvolgere da profumi e sapori, relativamente veloci da fare e con una possibilità pressochè infinita di variazioni .
Non c'era più nessuno a sporcare il piano cottura, non c'era più nessuno a cui lasciare grande spazio nella dispensa e nel frigorifero, non c'eri più tu a cucinare per me, per noi .
Avevo necessità di qualcosa di dolce , di qualcosa che mi distraesse, di riempire un vuoto che sentivo dentro , così ho iniziato a fare muffins come fosse una terapia per guarire l'anima .

Ma non mi basta questo arancio, ho voglia anche di cioccolato, di qualcosa di divertente e così prendo un'altra ciotola e preparo un mix un po' esotico .
L'uovo giallo questa volta va stemperato con yougurt all'ananas e schiarito sempre con il latte , due dita di succo ACE e poi un ingrediente "vacanziero", Rum al cioccolato direttamente dalla Jamaica . Il profumo è deciso , l'aroma persistente , e il tocco alcolico toglierà leziosità al tutto .
Nella ciotola del secco tutte le polveri bianche come prima , in minor misura però, perchè ci sarà questa volta una nota di colore deciso, cacao in polvere da mescolare bene eliminando anche i più piccoli grumi .
Quando verso gli ingredienti liquidi e li mescolo è una festa per i sensi , perchè il colore diventa di un cioccolato intenso , denso, pastoso, l'aroma penetra nella mente e ti inebria facendo scatenare il valzer delle endorfine , ogni ingrediente sembra trovare il suo spazio, chi nella nota di testa, chi nel cuore, chi in coda , in un continuo richiamo di suggestioni .
Ma la voglia di arancio non è passata, e anche qui tante piccole scaglie di carote a stemperare le note troppo acute.
Un the speziato, con un retrogusto sottile di pepe, fa da accompagnamento ideale a questi muffins, volendo della marmellata all'arancia amara per i primi e dello yogurt al cocco per i secondi .


7 commenti:

  1. Hai sempre la capacità di farmi stare male, tu. Ma tutto sommato è bello soffrire per queste cose, per queste sensazioni che ci portiamo dentro.
    Grazie anche questa volta, caro.

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  2. Perchè ti faccio stare male ?
    Vieni qui che ci facciamo un the con i muffins, che abbiamo tante cosucce di cui parlare, come facevano ai bei tempi Elizabeth e Margaret, tra un sorso ed un'aggiustatina alla dentiera ...

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  3. Ma io non ho la dentiera! Fa sempre un po' male rivivere sensazioni amate che sembrano perse per sempre. Ma non ci si può sottrarre alla loro tirannia, anzi, alla fin fine se ne invoca il ricordo. Come diceva Kavafis, "Ritorna spesso e prendimi, o sensazione amata..." In ogni caso tengo buono l'invito, prima o poi arrivo.
    Mi lascerai spadellare? Le stoviglie, nel caso, le lavo io

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  4. Citi pure Kavafis...quante altre cose ci sarebbero da dire .
    Per lo spadellamento non ci sono problemi, e per le stoviglie non sia mai che tu debba lavarle, c'è un'operatrice apposita addetta a questa mansione .
    Per i ninnoli delicati , tipo i piatti bordati di oro zecchino e i calici di vetro soffiato , le mie mani sono più che allenate .
    P.S. nemmeno io porto la dentiera , ma li sopra si parlava delle nostre vecchie amiche del circolo di canasta .

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  5. La zia Petula mi consigliava sempre di consultare il "Segretario galante", prima di scrivere qualsiasi lettera, e di utilizzare a casaccio le citazioni letterarie che riporta. "Farai sempre un figurone, e crederanno che tu sia una persona istruita". Povera zia Petula, lei così delicata e gentile e devota si ammalò di Alzheimer, e trascorse gli ultimi anni della sua vita bestemmiando come un catalano, imprecando come un camallo, scoreggiando come Alvaro Vitali e dicendo parolacce oscene come Sgarbi.

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  6. Che delizioso personaggio pittoresco questa zia Petula .
    Ah le citazioni , è vero, non esprimono fino in fondo la cultura di chi ne fa uso , ma almeno sai che questi sa leggere e scrivere , e se la citazione trova coerenza con il resto dello scritto significa che possiede anche la capacità di capire .
    Questo non è scontato e tu lo sai.

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  7. Che delizioso dialogo il vostro...
    Lo interrompo solo per chiedere, con un poco di timore reverenziale, se mi potresti spedire queste squisite ricette... magari un po' meno letterarie e un poco, solo poco più letterali.
    La mia mail è rosabianca PUNTO canel CHIOCCIOLA gmail PUNTO com
    E se le ricette fossero segrete, spediscimi pure ciò che preferisci...
    Mi affido al tuo gusto (non solo culinario) sopraffino :*

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