Prima parte: La Location: Villa Semprecontenta .
Premessa: ho scelto volutamente di non inserire immagini, tranne quella pubblicata in esclusiva nella notte, perché desidero che i miei meravigliosi lettori si lascino andare alla loro immaginazione guidati solo da piccoli indizi e aiuti che via via descriverò. Post a puntate, buona lettura.
In quelle terre dell'antica Marca di Treviso si trovano sparse qui le là, attorniate da meravigliosi giardini lussureggianti, le dimore del patriziato veneto dei tempi d'oro della Repubblica di Venezia quando, venuta meno l'attenzione alla conquista di terre al di là del mare, decisero di investire gli enormi profitti rivolgendosi verso la terra ferma, dove, ad un certo punto, ci fu un boom immobiliare dell'epoca che portò ad una gara per accaparrarsi le zone più belle e redditizie dell'entroterra dove andare a trascorrere soprattutto i mesi di villeggiatura estivi, tra giuochi appassionati nei giardini-labirinto, grandi libagioni da consumare durante le feste, non trascurando poi, per le signore, il lato estetico: era quella una delle occasioni in cui le protagoniste dei dipinti di Tiziano, Giorgione, Veronese ecc, passavano parte del loro tempo ad imbiondire le chiome al sole, cosparse abbondantemente di urina, distese su sofà morbidi e accarezzate dalla brezza fresca che spirava sulle altane.
Ecco, in una di queste bellissime dimore, meno conosciuta al grande pubblico e proprio per questo più esclusiva, si è tenuto l'evento mondano di metà estate, il Summit Bloggogayo&Friendly 2009.
Arrivo alla festa, come ogni vera Diva che si rispetti, ultima e in abbondante ritardo, trovandovi tutti gli altri ospiti in trepidante attesa: i padroni di casa, Tina e Tino, la regista occulta della serata, la deliziosa La Vecchia Marple, l'uomo lupo, provetto cuoco ed esperto di vini&affini, Gan, la coccolosa coppia milanese, Byb e Lore!, il timido e dolce Edgar, l'istrione della serata, il piccolo discolo Poto, il sangugno e verace Gios81, ed io, coperto con la mia stola di pelo di blogger Asa_Ashel. (notare l'autocitazione con tanto di link)
Poi, a fare da contorno, centinaia di invitati sconosciuti ai più, tra i quali, mi pare di capire, ci fossero anche molti infiltrati e soprattutto qualche spia in incognito travestita da gatta siamese color fumé.
La dimora bellissima, un piccolo bijoux sospeso nel tempo tra la fine dell'800 e inizio '900, vera location per dive dell'epoca romantica dove non si contano gli splendidi e sfavillanti lampadari di vetro soffiato veneziani, i cento divani e sofà dai tessuti preziosi come il damasco e il broccato, dove lasciar riposare le nobili terga, dipinti e disegni e dediche in poesia alle pareti che parlano di una dimora meta di passaggio di artisti e poeti, deliziosi angoli dove ogni oggetto raccontava una storia, dalla stupenda collezione di scimitarrre, alle maioliche settecentesche, dalle icone russe alla piccola ma preziosa raccolta di crocifissi antichi, fino al favoloso scalone di marmo a doppia elica degradante, rifinito con decorazioni art-noveau di ferro battuto arricchito di smalti colorati da cui tutte le Dive hanno voluto fare la discesa alla Wanda Osiris, rischiando, a causa dei decolleté altissimi, chi l'osso del collo, chi il femore, chi una spalla lussata, chi la caviglia. Non sono pervenute notizie di polsi slogati, prerogativa a quanto pare in esclusiva della Bianca Ofelia, alla quale la lasciamo ben volentieri.
Il giardino poi, una mezza foresta amazzonica ricca di alberi secolari di ogni specie e forma, liane intrecciate ad arte da anonimi servitori che formavano dolci e riposanti amache, altalene dondolanti, cappi al collo per i non graditi, ehm, dicevamo, una foresta lussureggiante dove al suo interno, tra l'erbetta tenera tagliata di fresco e minuziosamente con le forbicine da unghie, altra incombenza del sempre solerte Tino che anche in questo modo ha voluto dimostrare alla sua amata tutta la sua dedizione, tra l'erbetta, dicevamo, era stato preparato e imbandito il tavolo per la cena delle Dive. Un lungo tavolo di legno di Pino dell'Istria, coperto con tovaglie bianche di Fiandra, rifinite con orlo à jour e intarsi floreali qui e là, sparse nel tavolo e sull'erba centinaia di piccole candele bianche profumate intervallate da grosse candele rosse a forma di pomo della concordia che odoravano di spezie orientali. Piatti in porcellana di Meissen e calici di cristallo della Boemia, posate in argento massiccio cesellate ingentilite dal manico in bambù del Vietnam. Ogni particolare insomma scelto ad hoc in onore del prestigio degli ospiti. Per sedere, ad ognunA onde evitare lotte cruente, era stato fatto trovare una seduta a forma di trono imperiale: l'unico differente era riservato alla VecchiaMarple che , data l'età, ha avuto in dotazione un trono con una serie di optionals a lei necessari, dal movimento meccanico tramite ruote dentate per spostarsi , allo scaccia seccatori a forma di zampa di gnu africano fino al distributore di ectasy, ehm, di farmaci salvavita sempre disponibili all'occorrenza. L'unica nota negativa della location il vicinato, evidentemente presso il quale vi risiede la protagonista del film dell'Esorcista che con versacci animaleschi, torpiloquio irripetibile e altro ancora, ha tentato più volte di influenzare malignamente la serata: ad un certo punto non si è più sentita, probabilmente sedata o soppressa da mani amabili.
Premessa: ho scelto volutamente di non inserire immagini, tranne quella pubblicata in esclusiva nella notte, perché desidero che i miei meravigliosi lettori si lascino andare alla loro immaginazione guidati solo da piccoli indizi e aiuti che via via descriverò. Post a puntate, buona lettura.
In quelle terre dell'antica Marca di Treviso si trovano sparse qui le là, attorniate da meravigliosi giardini lussureggianti, le dimore del patriziato veneto dei tempi d'oro della Repubblica di Venezia quando, venuta meno l'attenzione alla conquista di terre al di là del mare, decisero di investire gli enormi profitti rivolgendosi verso la terra ferma, dove, ad un certo punto, ci fu un boom immobiliare dell'epoca che portò ad una gara per accaparrarsi le zone più belle e redditizie dell'entroterra dove andare a trascorrere soprattutto i mesi di villeggiatura estivi, tra giuochi appassionati nei giardini-labirinto, grandi libagioni da consumare durante le feste, non trascurando poi, per le signore, il lato estetico: era quella una delle occasioni in cui le protagoniste dei dipinti di Tiziano, Giorgione, Veronese ecc, passavano parte del loro tempo ad imbiondire le chiome al sole, cosparse abbondantemente di urina, distese su sofà morbidi e accarezzate dalla brezza fresca che spirava sulle altane.
Ecco, in una di queste bellissime dimore, meno conosciuta al grande pubblico e proprio per questo più esclusiva, si è tenuto l'evento mondano di metà estate, il Summit Bloggogayo&Friendly 2009.
Arrivo alla festa, come ogni vera Diva che si rispetti, ultima e in abbondante ritardo, trovandovi tutti gli altri ospiti in trepidante attesa: i padroni di casa, Tina e Tino, la regista occulta della serata, la deliziosa La Vecchia Marple, l'uomo lupo, provetto cuoco ed esperto di vini&affini, Gan, la coccolosa coppia milanese, Byb e Lore!, il timido e dolce Edgar, l'istrione della serata, il piccolo discolo Poto, il sangugno e verace Gios81, ed io, coperto con la mia stola di pelo di blogger Asa_Ashel. (notare l'autocitazione con tanto di link)
Poi, a fare da contorno, centinaia di invitati sconosciuti ai più, tra i quali, mi pare di capire, ci fossero anche molti infiltrati e soprattutto qualche spia in incognito travestita da gatta siamese color fumé.
La dimora bellissima, un piccolo bijoux sospeso nel tempo tra la fine dell'800 e inizio '900, vera location per dive dell'epoca romantica dove non si contano gli splendidi e sfavillanti lampadari di vetro soffiato veneziani, i cento divani e sofà dai tessuti preziosi come il damasco e il broccato, dove lasciar riposare le nobili terga, dipinti e disegni e dediche in poesia alle pareti che parlano di una dimora meta di passaggio di artisti e poeti, deliziosi angoli dove ogni oggetto raccontava una storia, dalla stupenda collezione di scimitarrre, alle maioliche settecentesche, dalle icone russe alla piccola ma preziosa raccolta di crocifissi antichi, fino al favoloso scalone di marmo a doppia elica degradante, rifinito con decorazioni art-noveau di ferro battuto arricchito di smalti colorati da cui tutte le Dive hanno voluto fare la discesa alla Wanda Osiris, rischiando, a causa dei decolleté altissimi, chi l'osso del collo, chi il femore, chi una spalla lussata, chi la caviglia. Non sono pervenute notizie di polsi slogati, prerogativa a quanto pare in esclusiva della Bianca Ofelia, alla quale la lasciamo ben volentieri.
Il giardino poi, una mezza foresta amazzonica ricca di alberi secolari di ogni specie e forma, liane intrecciate ad arte da anonimi servitori che formavano dolci e riposanti amache, altalene dondolanti, cappi al collo per i non graditi, ehm, dicevamo, una foresta lussureggiante dove al suo interno, tra l'erbetta tenera tagliata di fresco e minuziosamente con le forbicine da unghie, altra incombenza del sempre solerte Tino che anche in questo modo ha voluto dimostrare alla sua amata tutta la sua dedizione, tra l'erbetta, dicevamo, era stato preparato e imbandito il tavolo per la cena delle Dive. Un lungo tavolo di legno di Pino dell'Istria, coperto con tovaglie bianche di Fiandra, rifinite con orlo à jour e intarsi floreali qui e là, sparse nel tavolo e sull'erba centinaia di piccole candele bianche profumate intervallate da grosse candele rosse a forma di pomo della concordia che odoravano di spezie orientali. Piatti in porcellana di Meissen e calici di cristallo della Boemia, posate in argento massiccio cesellate ingentilite dal manico in bambù del Vietnam. Ogni particolare insomma scelto ad hoc in onore del prestigio degli ospiti. Per sedere, ad ognunA onde evitare lotte cruente, era stato fatto trovare una seduta a forma di trono imperiale: l'unico differente era riservato alla VecchiaMarple che , data l'età, ha avuto in dotazione un trono con una serie di optionals a lei necessari, dal movimento meccanico tramite ruote dentate per spostarsi , allo scaccia seccatori a forma di zampa di gnu africano fino al distributore di ectasy, ehm, di farmaci salvavita sempre disponibili all'occorrenza. L'unica nota negativa della location il vicinato, evidentemente presso il quale vi risiede la protagonista del film dell'Esorcista che con versacci animaleschi, torpiloquio irripetibile e altro ancora, ha tentato più volte di influenzare malignamente la serata: ad un certo punto non si è più sentita, probabilmente sedata o soppressa da mani amabili.
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