"Non siamo davvero solisti nemmeno nella nostra vita, ma la scena di un dialogo a più voci, tutte, purtroppo, forse, dello stesso valore".
( Göran Tunström )


domenica 26 luglio 2009

Special Event "Diva e Nonna", il racconto (3)

Terza e ultima parte: La cena, ricchi premi e cotillons.
Per la cena non si è badato a spese, sono stati prenotati i migliori chef diponibili sulla piazza, guidati per l'occasione dalle preziose indicazioni di Gan, della Vecchia Marple e via via di tutti gli altri ospiti mano a mano che la loro competenza culinaria divenisse necessaria. Dispiegati jet personali e tutti i mezzi di locomozione possibili, dal gatto delle nevi all'asinello sardo, dal sommergibile russo alle carrozze trainate a cavallo, tutto per riuscire a far pervenire i migliori ingredienti necessari alla riuscita della serata.
Spezie dall'Oriente, Pakistan e India in particolare, carni dall'argentina, cacao e caffè dal Brasile, panna di latte dal Belgio, aromi e agrumi dal sud-Italia, grano per la farina dalla Turchia, ortaggi e verdure dagli orti biologici di mezza Pianura Padana per averli freschi di giornata, farina per la polenta macinata a pietra dal mulino della tenuta di famiglia Bannet, vini preziosissimi dalla cantina ultrasecolare della famiglia di Gan, preparato di caciocavallo cacioricotta che appartiene da generazioni alla famiglia di Gios81, un'altra ricetta segreta per un piatto a base di bresaola della famiglia di Poto, talmente segreta che a nessuno è stato consentito l'assaggio onde evitare di risalire a monte agli ingredienti e alla procedura di lavorazione.
Vari chef si sono avvicendati per preparare di volta in volta freschi antipasti, croccanti torte salate che mettevano in evidenza i sapori delle verdure di stagione, carni succulente e cotte alla griglia spennellate di ottimo olio d'oliva, aromi vari e poi spezie inebrianti, a volte un po' troppo inebrianti, soprattutto in quella portata dalla forma strana e fisiologica , orecchiette pugliesi talmente gustose da sembrare ornate del sapore delle gemme di tutti gli orecchini della Madonna di Pompei, contorni ai secondi piatti tagliati, invece che con la più pratica mandolina portata appositamente per l'occasione, con l'accetta di Attila, da volenterosi aiutanti poco ortodossi per quanto riguarda l'estetica alimentare, aperti diciamo a nuove interpretazioni di forme e colori in cucina.
Per non parlare poi dei dolci, un' orgia di creme fresche al mascarpone, al cioccolato, al cocco, al caffè e una strepitosa e frizzante al limone, paste frolle, sfoglie e tremule come non mai, dalle forme più disparate: a cuore, a griglia, a torre di Pisa, a gioco del domino (perchè i baci di dama ormai sono per i dilettanti) che hanno entusiasmato e fatto gridare all'attentato calorico tutti i commensali, anche se, a margine, bisogna registrare le lamentele di un ospite sanguigno e verace che ha mosso un'accusa di non-genuinicità verso i dolci di qualcuno, del quale non facciamo nomi, ma che si notava per il livello maggiore di nudità esposte al pubblico ludibrio, come si insegna bene nelle scuole serali per Entrenause.
Un capitolo a parte meriterebbero i vini e le bevande usate per inaffiare abbondantemente le pietanze, spiegate e raccontate con maestria dal caro Gan. Dallo champagne di una zona sconosciutissima della Francia, all'acqua naturale degli iceberg della Groenlandia, ai sidro di mele della Germania passando per il succo di frutti rossi del Canada, ogni bevanda una lezione di storia, geografia e costume, tutti lì adoranti a bere queste perle di cultura.
I commensali comunque non erano ordinari commensali, e quindi nemmeno la cena poteva seguire una sequenza di portate , come dire, ortodossa, dall'antipasto al dolce.
Sarà stata l'aria fresca della foresta, saranno state le spezie oppiacee delle candele, sarà stato l'alto grado di estrogeni nei presenti, fatto sta che si è preferito far proseguire la cena con il metodo "donna incinta": si passava cioè senza soluzione di continuità e coerenza da una portata all'altra in base semplicemente alla voglia del momento e alla fretta di rimpinzarsi la pancia.
Solo in questo modo si spiega un primo piatto dopo un secondo, un contorno al posto dell'antipasto, e un antipasto super segreto non pervenuto. Solo i dolci pare siano stati tenuti per ultimi, ma non potrei giurarci, voci di corridoio (leggi sguatteri in cucina) parlano di ospiti che si sono intrufolati clandestinamente nelle cucine per fare degli assaggini veloci mentre i dolci erano in preparazione. Nessun problema comunque, le calorie in più saranno visibili solo nel loro derrièr.
A cena quasi ultimata, su questo punto c'è un'opinione discordante tra i commensali, (pare che non sia mai terminata, vi informeremo meglio nei prossimi giorni), una certa vecchia signora si è improvvisamente animata e da un cappello a forma di cilindro uscito da chissà dove, forse da quella specie di tappeto di Yak tibetano che le copriva le gambe, comincia ad estrarre numeri e bigliettini a raffica e a distribuirli ai vari ospiti. Un po' titubanti prendiamo il pizzino che ci viene consegnato senza aprilo nè leggerlo, come da indicazioni ricevute sotto forma di minaccia di morte dalla dolce ed indifesa vecchina, fino a quando lei, dopo aver consultato un libriccino strano che teneva gelosamente tra gli artigli, ehm, tra le mani, (credo sia stato il manuale della Kabbalà che condivide con la sua amica MariaVergine in arte LaCiccona), inizia a farfugliare frasi senza senso. La guardavamo tutti un po' preoccupati, pensando che magari avesse esagerato con il mix di Cialis, Viagra e Belladonna nella sua tisana, e poi , saranno state le candele, sarà stata la sua voce bassa in tonalità oltretomba, ma pareva una seduta spiristica. Poi improvvisamente si rianima, di nuovo, e comincia a distribuire doni a tutti come se fosse una befana fuori tempo massimo per la consegna. Diciamo che un po' ha giocato il caso, un po' il fattore Q, un po' il fascino che emano ogni volta che indosso il collier di opale camaleonte, fatto sta che io mi sono accaparrato il regalo più bello della serata, un autentico bracciale a tre giri di vere perle bianche di Labuan, che sul mio polso sottile e ossuto sta divinamente: A chi osasse mettere in dubbio questo sappia che esiste prova fotografica scattata da uno dei fotografi accreditati alla festa, con i preziosi è sempre il caso di avere un immagine fotografica, così se me lo rubano ho qualcosa con cui andare dai carabinieri per la denuncia del furto, e che preziosi, le perle sono intervallate da quattro anelli ovali in oro massiccio 280 carati di lega esclusiva.
Altro premio interessante il porta condom a forma di borsetta chanel vinta da Gios81, color rosa e impreziosita da tre fiori in contrasto con borchie tempestate di diamanti come pistilli. E vogliamo parlare del portagioie con collier di smeraldi e rubini vinto da Byb, chissà come starà bene sopra il cassettone in camera da letto.
Insomma, la graziosa e gentile vecchina è stata adorabile con tuttE noi, Dive di ieri oggi e domani, l'unico dubbio che mi è frullato per la testa è che sia un modo per farsi perdonare qualche malvagità gratuita commessa nei nostri confronti che al momento mi sfugge. Lo so, dovrei essere un po' meno ostile verso il prossimo, forse è tutta colpa di quell'uccellaccio del malaugurio a forma di origami, plasmato da Byb ma animato con riti Vudù da Poto appeso sopra le nostre teste, anzi, proprio sopra il trono della vecchia.
Sempre in onore degli ospiti, ma questa volta da parte dei padroni di casa, sono stati altresì organizzanizzati dei meravigliosi giochi d'acqua che a confronto le fontane colorate di Barcellona impallidiscono. In un continuo crescendo e scendendo, prima in sottovoce poi via via più forti e vorticosi, con giochi di linee rette e a spirali, a doppia elica, ad ala di gabbiano, con un suono meraviglioso come quando i mufloni si grattano sulle rocce per staccare il pelo vecchio durante la muta. A Byb non pareva vero, stregato da questo portento ingenieristico e idraulico si è avvicinato il più possibile per carpirne i segreti, in modo da replicare in scala ridotta il tutto nella vasca da bagno a due piazze del nido d'amore che sta progettando per se e Lore!.
Insomma miei cari lettori, serata indimenticabile, dove, tra una malignità e un sorriso di circostanza sono stati siglati sotto banco importanti accordi di collaborazione e non belligeranza tra blogger. All'apparenza sembra cosa da poco ma serve il più importante degli ingredienti, volersi bene.

Momenti topici:
-Il mio arrivo annunciato sulla carrozza reale, non chiedetemi quanti cavalli non li ricordo mai, con tutti gli altri blogger che mi aspettavano in strada guardando verso sud ed io che arrivavo, da dietro, da nord, prima risata liberatoria.
-Il giro turistico sulla Potomobile con Poto, Tina, Gios81 e Byb Lore!: la luce nei loro occhi sembrava quella dei bambini alle giostre e il gioco di apertura della cappottina è strepitoso, ci manca soltanto che inserisca il turbo e spicchi il volo.
-Come ogni Diva che si rispetti c'è una principessa in noi che aspetta solo l'occasione giusta di esprimersi: la coroncina-diadema delle Winx che tutti abbiamo indossato, nessuno escluso, è stato un bellissimo modo di esprimere il nostro stare assieme e fare gruppo unito. A me, ça va sans dire, è capitata la bionda, e un po' mi sentivo tale in quel momento. Grazie a Poto dell'idea.
-Le cose non dovute e inattese ma aprezzate: la volontà di tutti di cercare di costruire un rapporto con gli altri in un modo diverso da quello che usiamo attraverso il blog, senza lo schermo a fare da filtro. Un grazie particolare a LaVecchiaMarple, il bigliettino ricordo con la copertina di carta di gelso decorata, il taglio dei bordi a cappe, la scelta di un colore prezioso come l'oro per lo scritto, la pazienza per decorarlo con minuscole paillettes e brillantini colorati sono tutti segni di considerazioni per l'altro, piccole attenzioni e coccole indirette che fanno piacere quando le sai cogliere. Simpatica e divertente anche la spilla-fermaglio a forma di coccinella, che ci lega quasi in un circolo esclusivo. Grazie anche ai fotografi ufficiali per non aver voluto infierire sugli altri, anche se avrei voluto vedervi un po' più audaci, inbarba a quanto detto in passato una bella foto non dispiace a nessunA, purchè sia bella.
Per finire un ringraziamento speciale ai padroni di casa, Tino e Tina in particolare per la sottile incoscienza con cui ha organizzato il tutto, non sempre ci si può lasciar guidare dal cuore ma probabilmente il tuo ha imparato a fare selezione. Una scena non riesco a toglierla di mente, quella in cui Tino passa al setaccio tutte le piccole candele, versa e travasa la cera da una all'altra, accatasta il contenitore di vetro, allinea, , sposta , raddrizza. Tutto con la coroncina di Winx in testa, adorabile, un ingeniere mooolto particolare. Non per niente fa coppia con Tina.

Consigni per eventuali Summit bloggogay&Friendly: meno cibo e più pensieri da condividere, altrimenti la catalessi digestiva è sempre in agguato come una belva assassina: chiedere a Gios81 eventuali ragguagli in proposito.

I fatti, le persone, i luoghi e gli alimenti descritti in questo racconto non sono frutto di fantasia. Ogni eventuale lamentela sarà cestinata senza possibilità di appello.

Special Event "Diva e Nonna", il racconto (2)

Seconda Parte: I Protagonisti.
Tutti gli ospiti erano in gran tiro, mise sfavillanti e trampoli altissimi ai piedi, parure di brillanti e diamanti che facevano a gara con i flash dei fotografi per accecare chiunque: la dolce Tina dagli occhi di cerbiatta vestiva un kaftano decoratissimo a motivi floreali impreziosito con ricamo in filato d'oro e d'argento, pietre dure della Costa d'Avorio e specchietti di cristallo dello SryLanka, il sempre solerte Tino vestito con l'alta uniforme delle Guardie della Regina, con sciabola preziosa e fascia laterale di pura seta della Manciuria, la deliziosa LavecchiaMarple che, coerentemente con le sue origini anglosassoni, sfoggiava una mise tardo-vittoriana ricca di merletti bianchi preziosi, uno strepitoso bracciale di ambra del Baltico a 18 giri che andava dal gomito al polso, al collo un collier di ametiste, come si conviene a signore di una certa età, con pietre grosse come noci, e gli occhialini che facevano parure con il treppiede, di lega speciale platino-diamanti 127 carati. Poco ciarliera ma arguta, attenta ad ogni dettaglio durante le conversazioni, ogni tanto con la scusa di sistemarsi gli occhiali inseriva la funzione mode-on del microscopio ottico a scansione per valutare più attentamente le qualità degli altri ospiti.
Il piccolo e discolo Poto che, da vero accentratore dell'attenzione qual è, sfoggiava una mise di tessuto prezioso blu ottanio, dal taglio liscio e sartoriale e con bellissima cintura minimal-design: il tocco forte del pezzo le gambe scoperte e tornite, da vera spudorata, per ricordare a tuttE le ore di jogging che si sciroppa ogni giorno con la scusa di tenere sotto controllo il suo amato. Questo affronto alle altrui gambe coperte, e senza cellulite per quel che mi riguarda, è stato pagato col sangue, visto che, incomprensibilmente, l'Autan passava di mano in mano e di borsetta in borsetta senza mai arrivare a lui. A nulla sono valsi i suoi tentativi di anestetizzarsi tramite super-alcolici per via endovenosa. Durante la serata poi, si è esibito nella sua qualità di massaggiatore di cervicali doloranti, capacità che ha imparato tramite un corso alla scuola serale per Entrenause. Personalmente l'ho trovato adorabile ogni volta che impersonava, con tanto di travestimenti ad hoc, i protagonisti dei suoi racconti, dove metteva in mostra una capacità non molto comune di passare da un modo vocale e tonale all'altro a seconda di chi impersonava. Ogni volta applausi scroscianti dalla platea adorante.
Edgar, che sfoggiava due occhi cerulei e luminosi, vestito per l'occasione in una tonalità più chiara del suo adorato Bleu di Prussia, confezionato con un freschissimo shantung di seta della Birmania che diffondeva bagliori di luce ad ogni movimento, in sintonia con i riccioli morbidi e biondi. Silenzioso e un po' distaccato all'apparenza, rivelava tutto il suo interesse all'improvviso quando le conversazioni toccavano argomenti di cui, inaspettatamente, era grande conoscitore e si scioglieva in appassionate e trascinanti chiaccherate. Ogni tanto, facevano capolino tra le pieghe del tessuto delle ali magiche , a seconda di quanto si accendevano i Led incorporati negli occhi.
Il verace Gios81, che per l'occasione sfoggiava il suo nuovo taglio di capelli minimal-chic-sportivo, indossava una mise ricercata nella sua semplicità, dove a farla da padroni erano i tessuti supertecnologici prodotti in un laboratorio segreto di Palo Alto, California, che gli conferivano insieme una vestibilità ottimale, atta a mettere in mostra il suo fisico curato, e un comfort invidiabili: proprio per questi motivi ai piedi calzava, anzichè gli stiletti sottili e assassini dellE altrE, esclusa la misura mezza sega di Tina e gli stivaloni ussari di Tino, un paio di scarpe con le zeppe 20 cm modello carro armato E205K ultima generazione. Appassionato e sanguigno nei suoi interventi, cuoco sopraffino di ricette della tradizione regionale dai sapori genuini ma allo stesso tempo ricercati, ha confermato quel suo modo di fare alla mano e socievole che si evince leggendo il suo blog. Era per me il meno conosciuto tra il blogger presenti, ed è stato una gradita conoscenza della serata.
L'uomo lupo, orso o come dir si voglia, Gan, di nero vestito , lineare, pulito, quasi minimal, in modo da far risaltare le gemme preziose color verde lago trasparente degli occhi e i fili preziosi di platino e argento sparsi qui e là tra i capelli, deus ex machina delle cucine padronali per la serata, coadiuvato da un sempre solerte Tino, si è dimostrato alla resa dei conti meno orso del previsto, e autentica autorità in materia di vini ed affini per accompagnare le varie pietanze della serata. Con la sua voce calda e ferma, la sua esperienza nell'arte di pacificare gli animi è stato di volta in volta il collante tra le varie fazioni che si fomavano nell'arco della serata. Come premio per tutto questo gli è stato donato un lungo e ansimante massaggio da una giovane e poco vestita ragazzuola del nordest asiatico, che si è rivelata molto capace nelle sue mansioni ma incredibilmente ciarliera, che nemmeno tutte le erre di cui erano infarciti i suoi vaneggiamenti la facevano desistere dall'esprimersi.
Infine la coppia coccolosa Byb e Lore!, che contendeva ai padroni di casa il titolo di dispensatori di miele e zucchero della serata. Byb, delizioso sorriso aperto e incredibili occhi trasparenti e curiosi di tutto ciò che si muoveva e che presumeva una progettazione grafica-aerodinamica-urbanistica e architettonica a monte: dall'altalena di liane intrecciate al cappio per tirare il collo ai non graditi, al movimento misterioso della coda della gatta, qualsiasi cosa era valida per far scattare l'inventore-progettista-ricercatore che è in lui travestito da neo-dottore in architettura. Indossava una mise molto colorata, con una predominanza dei colori aranciatosi, sottolineati da dettagli marcati con strass di puri Swarovski e piccole borchie di bronzo brunito, per la serata calda ha preferito un vestito senza coda lunga come le altrE, tranne unA, per mettere in evidenza i trampoli altissimi portati con se dentro un baule fatto costruire ad hoc: neri e lucidi con un intreccio molto particolare e ricercato, quasi fosse un elemento architettonico, dei lacci che le chiudevano.
Lo accompagnava il piccolo e minuto Lore! con una mise all'apparenza poco appariscente ma ad una seconda occhiata dotata di optionals che alle altrE mancavano. Un prolungamento della manica diventava una piattaforma virtuale dalla quale collegarsi alla rete, da una tasca laterale, e ben nascoste, micro casse che diffondevano musica pop-gaya per la gioia dei presenti che si univano di volta in volta improvvisando strampalati e appassionati cori alpini o cori di voci di castrati, da una fessura si poteva inserire una monetina per fare illuminare nel cielo l'ora esatta dall'orologio trasparente di design supertecnologico. Insomma, è stato il nostro direttore degli effetti speciali e della fotografia.
Di me che dire, la stola di pelo di blogger è stata una scelta obbligatoria, primo perché soffro molto il freddo e la frescura, secondo perché l'altra sera ho sbagliato a regolare la temperatura del forno prima di infilarci la testa e il risultato è stato un effetto a macchia di leopardo delle nevi sulla pelle che mi ha impedito di sfoggiare il mio vestito lungo e scivoloso di maglia di mitril con spalline sottili che avrebbero messo in risalto il mio decolleté. Poco male, ho approfittato per sfoggiare parte dei miei collier di piete dure tra cui la rarissima opale camaleonte, così preziosa che non si vede quasi.
A presto per la terza e ultima parte.

Special Event "Diva e Nonna", il racconto

Prima parte: La Location: Villa Semprecontenta .
Premessa: ho scelto volutamente di non inserire immagini, tranne quella pubblicata in esclusiva nella notte, perché desidero che i miei meravigliosi lettori si lascino andare alla loro immaginazione guidati solo da piccoli indizi e aiuti che via via descriverò. Post a puntate, buona lettura.
In quelle terre dell'antica Marca di Treviso si trovano sparse qui le là, attorniate da meravigliosi giardini lussureggianti, le dimore del patriziato veneto dei tempi d'oro della Repubblica di Venezia quando, venuta meno l'attenzione alla conquista di terre al di là del mare, decisero di investire gli enormi profitti rivolgendosi verso la terra ferma, dove, ad un certo punto, ci fu un boom immobiliare dell'epoca che portò ad una gara per accaparrarsi le zone più belle e redditizie dell'entroterra dove andare a trascorrere soprattutto i mesi di villeggiatura estivi, tra giuochi appassionati nei giardini-labirinto, grandi libagioni da consumare durante le feste, non trascurando poi, per le signore, il lato estetico: era quella una delle occasioni in cui le protagoniste dei dipinti di Tiziano, Giorgione, Veronese ecc, passavano parte del loro tempo ad imbiondire le chiome al sole, cosparse abbondantemente di urina, distese su sofà morbidi e accarezzate dalla brezza fresca che spirava sulle altane.
Ecco, in una di queste bellissime dimore, meno conosciuta al grande pubblico e proprio per questo più esclusiva, si è tenuto l'evento mondano di metà estate, il Summit Bloggogayo&Friendly 2009.
Arrivo alla festa, come ogni vera Diva che si rispetti, ultima e in abbondante ritardo, trovandovi tutti gli altri ospiti in trepidante attesa: i padroni di casa, Tina e Tino, la regista occulta della serata, la deliziosa La Vecchia Marple, l'uomo lupo, provetto cuoco ed esperto di vini&affini, Gan, la coccolosa coppia milanese, Byb e Lore!, il timido e dolce Edgar, l'istrione della serata, il piccolo discolo Poto, il sangugno e verace Gios81, ed io, coperto con la mia stola di pelo di blogger Asa_Ashel. (notare l'autocitazione con tanto di link)
Poi, a fare da contorno, centinaia di invitati sconosciuti ai più, tra i quali, mi pare di capire, ci fossero anche molti infiltrati e soprattutto qualche spia in incognito travestita da gatta siamese color fumé.
La dimora bellissima, un piccolo bijoux sospeso nel tempo tra la fine dell'800 e inizio '900, vera location per dive dell'epoca romantica dove non si contano gli splendidi e sfavillanti lampadari di vetro soffiato veneziani, i cento divani e sofà dai tessuti preziosi come il damasco e il broccato, dove lasciar riposare le nobili terga, dipinti e disegni e dediche in poesia alle pareti che parlano di una dimora meta di passaggio di artisti e poeti, deliziosi angoli dove ogni oggetto raccontava una storia, dalla stupenda collezione di scimitarrre, alle maioliche settecentesche, dalle icone russe alla piccola ma preziosa raccolta di crocifissi antichi, fino al favoloso scalone di marmo a doppia elica degradante, rifinito con decorazioni art-noveau di ferro battuto arricchito di smalti colorati da cui tutte le Dive hanno voluto fare la discesa alla Wanda Osiris, rischiando, a causa dei decolleté altissimi, chi l'osso del collo, chi il femore, chi una spalla lussata, chi la caviglia. Non sono pervenute notizie di polsi slogati, prerogativa a quanto pare in esclusiva della Bianca Ofelia, alla quale la lasciamo ben volentieri.
Il giardino poi, una mezza foresta amazzonica ricca di alberi secolari di ogni specie e forma, liane intrecciate ad arte da anonimi servitori che formavano dolci e riposanti amache, altalene dondolanti, cappi al collo per i non graditi, ehm, dicevamo, una foresta lussureggiante dove al suo interno, tra l'erbetta tenera tagliata di fresco e minuziosamente con le forbicine da unghie, altra incombenza del sempre solerte Tino che anche in questo modo ha voluto dimostrare alla sua amata tutta la sua dedizione, tra l'erbetta, dicevamo, era stato preparato e imbandito il tavolo per la cena delle Dive. Un lungo tavolo di legno di Pino dell'Istria, coperto con tovaglie bianche di Fiandra, rifinite con orlo à jour e intarsi floreali qui e là, sparse nel tavolo e sull'erba centinaia di piccole candele bianche profumate intervallate da grosse candele rosse a forma di pomo della concordia che odoravano di spezie orientali. Piatti in porcellana di Meissen e calici di cristallo della Boemia, posate in argento massiccio cesellate ingentilite dal manico in bambù del Vietnam. Ogni particolare insomma scelto ad hoc in onore del prestigio degli ospiti. Per sedere, ad ognunA onde evitare lotte cruente, era stato fatto trovare una seduta a forma di trono imperiale: l'unico differente era riservato alla VecchiaMarple che , data l'età, ha avuto in dotazione un trono con una serie di optionals a lei necessari, dal movimento meccanico tramite ruote dentate per spostarsi , allo scaccia seccatori a forma di zampa di gnu africano fino al distributore di ectasy, ehm, di farmaci salvavita sempre disponibili all'occorrenza. L'unica nota negativa della location il vicinato, evidentemente presso il quale vi risiede la protagonista del film dell'Esorcista che con versacci animaleschi, torpiloquio irripetibile e altro ancora, ha tentato più volte di influenzare malignamente la serata: ad un certo punto non si è più sentita, probabilmente sedata o soppressa da mani amabili.


25 Luglio 2009, Diva e Nonna


Cena Bloggogaya & Friendly a Nord-Est.
A presto per tutti i dettagli più piccanti.
(per individuare le Dive cerca attentamente, cliccando sull'immagine apparirà in grande versione).

venerdì 24 luglio 2009

PennutE con stile





Che strano, ero quasi certa di averle spennate e spiumate per bene, quelle odiose delle mie colleghe.
Evidentemente sono come l'erba cattiva che non muore mai.

Ho trovato finalmente le scarpe, e , oh my God!, che scoop sensazionale, le segretissime scarpe da jogging di JoanCrawford aka Poto.

giovedì 23 luglio 2009

Diva


Lo so, è stato un lavoro ingrato, ma qualcuna doveva pure "spennarle" quelle galline delle mie colleghe.
Ora posso pensare alle scarpe.

mercoledì 22 luglio 2009

Le foto dello scandalo, aggiornamenti

Quindi, riepilogando, dopo che per tutta la notte le Ambasciate sono rimaste aperte per consentire ai vari legali di ammazzarsi di botte, ehm, di giungere ad un accordo pacifico circa la produzione e diffusione di materiale fotografico, si è stabilito quanto segue:
I fotografi ufficiali ammessi, pur se tra mille riserve, sono la signorina Tina e il signorino Lore!, eventualmente aiutati dal signorino Tino nell'allestimento del set fotografico.
I soggetti autorizzati ad essere ripresi per intero sono il signorino Byb, il signorino Ribaldo, i signorini Tina e Tino e il signorino Lore!, che in questo modo paga il pegno di aver introdotto materiali pericolosi al Summit bloggogayo. (leggasi digitale e nuovo obiettivo fotografico).
Tutti gli altri partecipanti accettano di essere ripresi soltanto in porzioni infinitesimali, e senza la possibilità che grazie ad un copia-incolla si possa costruire il puzzle intero.

Voci di corridoio dicono, dicono, che tutta questa querelle sia nata solamente per nascondere il vero pomo della discordia: la lotta intestina e cruenta degli ospiti per accaparrarsi il titolo di "Più Bella della Serata"; non si contano più i tentativi di depistaggio, ospiti che annunciano mise di infimo livello, tipo ciabatte e pantaloni della tuta con l'elastico molle, altri che accennano a vestiti poco coprenti e che lasciano il nulla all'immaginazione, nessuno però al momento ha accennato alla misura del tacco, tenuta nascosta come un segreto di Stato, perché, ovviamente, di tacchi acuminati come le loro menti sarà piena la serata. L'unica misura pervenuta è il tacco mezza-sega della Tina, ma si sa, lei è la padrona di casa e sente l'esigenza di calzare qualcosa di comodo.
Per finire un regalino in esclusiva a tutti i lettori affamati di dettagli sull'ultimo scandalo che tiene con il fiato sospeso la nazione intera: la foto rubata della signorina Tina dopo aver concluso il braccio di ferro con i legali dei suoi Amatissimi e Attesissimi Ospiti.
Au revoir.


martedì 21 luglio 2009

cronaca di una morte annunciata

Si dice che una certa donna in carriera, della quale non dico il nome ma solo il nick-name, Tina, in un impeto di rabbia post-esaurimento, causa pulizie maniacali necessarie ad ospitare nel migliore dei modi un Summit di alto contenuto cultural-sociologico nella propria magione, in un impeto di rabbia, dicevo, ha avuto una folgorazione come un certo Paolo caduto da cavallo sulla via di Damasco: trasformarsi in novella fotoreporter, di tacchettini munita, per tramandare ai posteri i segreti, le curiosità, gli intrecci amorosi, i complotti, le fazioni e le lotte intestine dei famosissimi partecipanti al Summit in terra di Treviso.
A nulla sono valse le minacce neanche tanto velate di alcuni, i tentativi di estrorsione di altri, le lamentele di certi all'ufficio stampa e su su fino ai piani alti, per non parlare delle cose taciute ufficialmente ma fatte pervenire in via privata.
Lei no, imperterrita con i suoi tacchettini mezza-sega urla, sbraita ,conferma che nessuno la fermerà, brandirà la digitale come fosse un'arma impropria e colpirà chiunque.

Ecco, mia cara novella Tina Corona, lei non immagina nemmeno in che gabbia di belve si è cacciata organizzando un Summit bloggogayo nella sua dimora: se non la fermerà il treppiedi acuminato di una certa Vecchia signora, o le manone da ergastolano sul suo collo sottile di un certo uomo-lupo, se non la smuoverà a compassione il ritiro seccato da diva di una certa Joan Crawford, beh, che dire, ci penserà la mia Joan Crawford, quella assetata di sangue di giovani e novelle fotoreporter Corona-style...
Donna avvisata.


P.S. nell'eventualità invece che sia allestito un set fotografico degno del miglior Avedon, ecco, potrei anche considerare l'idea di abbassare l'ascia, ma anche in questo caso la scelta delle pictures visibili a terzi sarà passata al setaccio con il microscopio ottico a scansione e scelte a mio insindacabile giudizio, tutte le altre saranno mandate al macero.
Ovviamente con tanto di clausola firmata col suo sangue che non diffonderà nella Rete le pictures sopravvissute alla strage.

Con tenero affetto.
Asa_Ashel Bannet