mercoledì 12 novembre 2008
Questione di stile
Tiro a lucido la cucina , mi soffermo sulle parti in acciaio, le voglio far splendere .
Il poco tempo a disposizione di queste ultime settimane ha fatto si che trascurassi certe incombenze, ma ora la mia sopportazione ha raggiunto il limite e , anche se sono stanco voglio mettere in ordine .
E' quasi un'esigenza mentale più che igienica , perchè certi lavori manuali , ripetitivi e all'apparenza noiosi , sono una sorta di acceleratore per i pensieri , come se l'occupazione fisica servisse a tenere a bada il corpo e i pensieri coscienti e liberare allo stesso tempo quelli profondi .
Il pensiero si fa improvvisamente fluido , e la ripetitività manuale diventa quasi un mantra , un metodo per tenere la concentrazione .
Minuti, tanti minuti , ore a lucidare l'acciaio , a rendere immacolato il bianco del piano cottura , a strofinare macchie resistenti che raccontano di cibi consumati , ad eliminare la polvere da quegli angoli che mi ricordano lo stato di riposo della cucina in quei momenti , sempre più frequenti , in cui l'unica attività culinaria è ridotta a dare la fiamma al bollitore del the .
Non sono mai riuscito a delegare il compito di pulire la mia casa e i miei spazi ad altre persone , mettere ordine in casa è come mettere ordine in me stesso , non potrei delegare questo ad altri .
A volte è seccante , lo so , ma il bisogno di avere il controllo su queste cose è più forte delle seccature .
Ci sono alcune incombenze che odio particolarmente , stirare e lavare i vetri , ma poi le faccio comunque .
E non sopporto intrusi in quei momenti perché spezzano il filo dei miei pensieri, quindi , se volete evitare di fare da bersaglio allo spazzolone , statemi alla larga . Sono una sguattera poco incline a farmi trattare da serva , la spocchia degli antenati nobili si fa sentire anche in questi casi .
Vengo da una famiglia-tribù dove gli spazi e il concetto di ordine erano piuttosto relativi e sovente inclini ad interpretazioni dell'ultimo minuto , con il risultato di aver prodotto su metà dei componenti la famiglia dei comportamenti quasi ossessivi-compulsivi riguardo all'ordine , mentre l'altra metà si diletta a scompigliare le cose , giusto per lasciare sempre qualche incombenza da risolvere : non a casa mia ovviamente .
C'è una cosa che in qualche modo mi salva dal grado patologico di certi comportamenti , ed è il fatto di non prendermi troppo sul serio , di dare voce anche alla nota stonata che da colore e calore ad un insieme freddo e perfetto .
Mi piace una casa pulita e ordinata , non mi piacciono le case museo o , peggio ancora , le case mausoleo .
La cucina è perfetta , la cappa d'acciaio è uno specchio e lì sopra, al centro , c'è il pupazzetto di plastica a forma di avvoltoio , giusto per ricordare agli ospiti che mangiano a loro rischio e pericolo .
Direi che mi merito un piccolo premio , ecco si, ho un ovetto kinder .
Buonoooo ...
Toh, all'interno c'è una sorpresina a forma di Winx : caruccia, ha le gambe lunghe e affusolate , i piedini in posizione tacco 15 , una gonnellina giro-passera ,i capelli lunghi lunghi e due ali brilluccicanti ; che bellina, sembra una libellula con le gambe .
Ma tu guarda come sta bene sulla cappa della cucina , lì nell'angolo a destra , sembra una fatina suggeritrice di ricette sfiziose , o di tanti segreti tra amike .
Ecco , io sono anche così .
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Ne convengo: quella Winx sulla cappa d'acciaio, accanto all'avvoltoio, ci sta d'incanto. Quanto al rischio e pericolo delle tue manipolazioni gastronomiche...beh, farei carte false per sottopormici.
RispondiEliminaChe poi, diciamolo: visto che siamo ciò che mangiamo, e come lo mangiamo, la cucina è senza dubbio lo specchio più sincero della nostra personalità e della nostra esistenza. Non per tirarmela, ma non avevo dubbi che la tua fosse così. Grazie per avermelo confermato! :-)
RispondiElimina...io non ho la cucina, ma solo poco più di un angolo-cottura...
RispondiEliminaComunque, a parte questo dettaglio, convengo pienamente sul rito delle pulizie. Quando le faccio, mi ci applico e dedico tutto il tempo necessario, talvolta impegnandomi a lungo sui dettagli nascosti, e nel frattempo la mia mente corre via, lontano nel tempo o nello spazio, scorre fluida.
Quando ho dovuto prendere una decisione importante, o mi sono dato alle grandi pulizie, o mi sono messo in macchina percorrendo autostrade. E non mi sono mai pentito delle decisioni prese in questo modo.
Il trasloco dello scorso maggio in questo senso è stato catartico.
ma sei uno splendido poco desperate househusband, ora anche accompagnato dalla fatina, che vuoi di più?! :)
RispondiElimina@Gan
RispondiEliminaCucinare per gli altri mi mette sempre un po' a disagio,Solo da un po' di tempo lo vivo più serenamente, non per inadeguatezza, ma perché se io accetto di mangiare anche cibi strani che cucino, ma ho seri dubbi che piacciano anche agli altri .
Sono sicuro che in cucina tu sei più competente di me , io sono bravo tuttalpiù a calcolare le calorie , così, sull'attimo .
@Edgar
Sono dell'idea che una persona impari a conoscere bene se stessa solo dopo aver "ruminato" a lungo con i pensieri lucidando l'argenteria , e dopo aver organizzato e vissuto un trasloco : è come essere strappati dalle radici e lì si vede la qualità di tenuta psichica di ogniuno .
@Omoeros
La soddisfazione di farcela da solo in certe situazioni della vita ti riempie di una forza tale che le seccature passano in secondo piano .
Io sono una disordinata cronica e nella vita di tutti i giorni spolverare e rassettare sono gli ultimi tra i miei pensieri...
RispondiEliminaMa quando decido che i caos non è più tollerabile, faccio una rivoluzione: si salvi chi può, mi stanno tutti alla larga, anche perchè leggono la furia cieca del demone del pulito megli occhi :D
Ultimamente le grandi pulizie hanno scandito i grandi cambiamenti della mia vita... Fra poco si prospetta un'altra jam session di piumino ;)
@Rosa
RispondiEliminaconfermi quindi l'associazione mentale delle pulizie esterne con dei cambiamenti anche interni .