A vederci così , seduti attorno ad un lungo tavolo diritto , non riesci ad afferrare subito i legami che ci uniscono , ma se cominci ad osservare meglio saltano all'occhio le somiglianze , i timbri vocali , certi colori .
Un' altra volta ancora , mio fratello ,è riuscito ad organizzare quello che ormai da anni è stato denominato il pranzo dei cugini : l'idea è nata qualche anno fa quando , durante il matrimonio di qualche parente , i cugini e le cugine facevano un po' gruppo a sè , uniti in qualche modo da un sentire comune dovuto all'età , ma soprattutto da quel desiderio tipico dei giovani di sganciarsi dal controllo dei genitori . C'era voglia di ritrovarsi e divertirsi , mangiare , parlare e scherzare , senza, possibilmente, le zie vecchie, i parenti molto alla lontana mai visti e una serie di estranei tipica dei matrimoni .
Il ramo di parentela è quello paterno e , solo a contare i cugini diretti ci troviamo in 18 persone ai quali , fin da subito , sono stati aggregati eventuali consorti, fidanzati , conviventi e , nel tempo , i figli . Insomma , 40-50 persone come se niente fosse .
Non tutti ovviamente vi partecipano , chi per una serie di impegni , chi per una forma di astio nei confronti di alcuni parenti , ma ,in linea di massima , 30 persone ci sono sempre .
Di solito per ritrovarci si scelgono agriturismi con cucina tipica e soprattutto abbondante , dove i piatti di stagione fanno la parte del leone : ieri c'è stato il pieno di radicchio di Treviso in tutte le sue varianti e i funghi , accompagnati ,come da tradizione veneta , da polenta che , detto per inciso riguardo a quest'ultima , odio in un modo viscerale . Ma tant'è , non è di cibo che ha fame la mia anima .
A guardarci così tutti assieme ti accorgi che , nonostante i rami dell'albero continuino ad intrecciarsi , ci puoi vedere ancora i colori, la forma e lo spirito delle radici .
Ci ritrovo soprattutto quel melting pot genetico che si è creato raccogliendo rami d'albero e gocce di sangue da mezza Europa .
Le vedi bene certe ramificazioni , il ramo biondo per esempio , anzi, i due rami biondi , quello slavo-austriaco con grandi occhi azzurri , zigomi scavati quasi scolpiti , bocca ben disegnata , ovale regolare , capelli ricci di un colore oro sfacciato nell'infanzia , ricco di bagliori nell'età adulta e bianco candido nella vecchiaia .Questo ramo ha una caratteristica particolare , prende di mira una diramazione e vi procede diritto, senza mescolare le sue qualità con il resto dell'albero , concedendosi qualche tocco beffardo : la struttura fisica è sovente ben proporzionata , ma regala altezza sopra la media alle donne e sotto la media agli uomini , senza vie di mezzo .
Poi c'è il ramo biondo francese , caratterizzato da un colore chiaro ma spento , quasi schivo , un po' come la personalità di chi vi appartiene .Sembra non cambiare mai nel tempo , il volto bello ma non vistoso , gli occhi chiari ma di un colore indefinito , i corpi magri ma senza controllo , come se gli arti avessero vita a sè rispetto alla mente .E' un ramo che tende a mimetizzarsi tra le fronde dell'albero , e lo ritrovi sparso qui è là , solo in mezzo ad altri , un po' nascosto .
Poi c'è il ramo scuro morbido , che ha un retrogusto di colline , di strade di passaggio e di commerci , di forme dolci e rotonde che fanno da preludio agli spigoli delle montagne ,di feste campestri dove dare sfogo all'incontenibile voglia di consociare e di muoversi: ha spesso volti bellissimi , occhi grandi in tutte le nuance del marrone , dal miele al cioccolato , ovali perfetti e nasini regolari , corporatura eterogenea , graziosa in gioventù , ma che , mano a mano che passano gli anni , si fa sempre più morbida , piena a volte , ma mai flaccida .E' il ramo socievole della famiglia , quello che tiene sempre in movimento le fronde con il suo chiacchericcio la sua voglia di viaggiare .
Poi c'è il ramo scuro spigoloso , dove ad essere scuro più che il colore è la personalità : occhi attenti che scrutano ed osservano , menti sempre in movimento e voci spesso spente , corpi quasi sempre alti ,magri e spigolosi, visi lunghi , irregolari , con labbra piene , incarnato chiaro e nasi inconfondibilmente aristocratici che li fa sembrare sempre come falchi in picchiata sulla preda . Capelli castani ricchi di ombre più che di riflessi ,dal nero cupo ai colpi di mogano , occhi scuri dove il colore più chiaro diventa un verde sottobosco , ma soprattutto sguardi profondi .
E' considerato un po' da tutti il ramo alternativo della famiglia , quello che sovente scuote le fronde per liberarsi dai rami secchi e procedere per altre direzioni , ma che conserva sempre il ricordo delle radici .
Stavo osservando l'albero genealogico , inizia con i genitori di nonno attorno al 1870 e termina, per il momento all'ultimo nato nella prima metà del 2008 .
E' un albero che attraversa 5 generazioni ed è buffo che sia io l'unico di questa grande famiglia a conservarne memoria .
E Lei a che ramo appartiene? Io mi sono fatta l'idea dello scuro spigoloso.
RispondiEliminaE mi son anche fatta l'idea che viva vicino al Brenta.
E mi son detta che se riesco finalmente apostare un commento (ci provo da ieri), stasera mi ubriaco.
LVMarple
Che bene scrivi!
RispondiEliminaE' un piacere leggerti.
Bacino
@LVMarple
RispondiEliminaCome siamo perspicaci , ha indovinato su tutti i fronti .
Immagino che ora, visto l'esito positivo del commento , Lei sia già ubriaca .
Sta mica apprezzando la bellezza "serena e discreta" del novello del caro Gan ?
@Rosa
ti ringrazio , fa sempre piacere trovare qualcuno che non si annoia a leggere di piccole storie .
A)non sopravvaluti la mia perspicacia, piuttosto é Lei che ha seminato indizi ovunque;
RispondiEliminaB)l'apprezzerei se potessi, ma devo accontentarmi del solito Prosecco;
Hic!
Il bello è quando scopri sintonie quando non ci sono gradi di parentela ad unire 2 persone :)
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