Aspettavamo la decisione della Corte Costituzionale sui ricorsi presentati da alcune coppie dello stesso sesso contro la possibilità di procedere alla pubblicazione degli atti di matrimonio. Era stato salutato positivamente il fatto di spostare a dopo le elezioni regionali ogni pronuncia, evitando in questo modo di far finire l'argomento nella solita bagarre di pressapochismo e ideologia spicciola che caratterizza la politicia italiana. Confesso che non mi aspettavo molto, e non perché non credessi all'azione legale intrapresa dall'Associazione Radicale Certi Diritti assieme ai legali di Rete Lenford, ai quali va invece la mia gratitudine, quanto piuttosto alla constatazione che qui in Italia manca quasi del tutto il coraggio per portare avanti un cambiamento vero e si preferisce passare la responsabilità di una decisione simile sempre ad altri, i quali non hanno nessuna intenzione di risolvere nulla e alla fine tutto rimane come prima: demagogia, aria fritta, deresponsabilità.
La Corte Costituzionale ha respinto i ricorsi sui matrimoni dello stesso sesso. Nelle motivazioni la Consulta fa riferimento alla discrezionalità del legislatore, cui compete la regolamentazione della materia.(fonte)
Considerando la qualità (sic!) nei nostri legislatori, possiamo ben immaginare quanto sarà stimolata la loro discrezionalità ad intervenire sull'argomento.
Ho appreso la notizia prima, mentre seguivo distrattamente un telegiornale nazionale. Ma il modo in cui l'ho appresa mi ha illuminato sulla situazione dei diritti civili qui in Italia.
Ultima notizia, tra un gossip ed uno spot pubblicitario, del resto, a chi importa?
Come la Polverini disse: "ho tanti amici gay ma sono tutti contrari al matrimonio fra persone dello stesso sesso".
RispondiEliminaD'altra parte mi sembra che sia a destra che a sinistra ci sia poco interesse nei nostri confronti, poi per la chiesa siamo pure pedofili...insomma invece di avere una svolta siamo in retromarcia!
Capisco che non sia molto consolante, ma ti assicuro che a me importa.
RispondiEliminaCome mi sono trovata a dire e a scrivere anche altrove, mi scoccia da morire poter usufruire di un diritto che non essendo di tutti ha un retrogusto amaro di ingiustizia.
E' anche per questo che non mi tiro mai indietro davanti ad una discussione sui temi cosiddetti LGBT, perché ritengo che siano temi di tutti, che vanno a beneficio a detrimento anche di chi LGBT non è.
Un abbraccio :*
ops, tra a beneficio e a detrimento ci andava una /
RispondiElimina@Rosa
RispondiEliminaNon avrei mai dubitato che a te della cosa non importasse. Quella frase era proprio rivolta ai legislatori.
Tutto sommato non reputo il responso del tutto negativamente, adesso sono curioso di leggere le motivazioni della sentenza, perché è da lì che si deve partire per riprendere la marcia verso un diritto che ritengo irrinunciabile, anche se non dovessi mai sposarmi, è una questione di principio e di egualità tra i cittadini e soprattutto uno di quei simboli che incidono sul modo di pensare e di comportarsi delle persone.